Uso alimentare

Durante i trattamenti industriali di “sbiancatura” e “lucidatura” il riso viene privato delle parti più esterne perdendo così parte delle vitamine nonché la fibra in esso contenuta. L’ideale sarebbe pertanto abituare il nostro organismo e soprattutto il palato a consumare prodotti meno raffinati e più ricchi in fibra come ad esempio il riso integrale.

Attraverso diversi processi industriali dal riso come materia prima si possono ottenere sia prodotti alimentari per l’uomo che per gli animali tra cui il riso soffiato che si ottiene sottoponendo i chicchi di riso ad una pressione elevatissima con conseguente trasformazione di forma e consistenza ma senza evidenti modifiche sulla composizione bromatologia cioè sulle caratteristiche nutrizionali.

Al riso e quindi al riso soffiato da sempre sono riconosciuti il suo valore nutritivo e la sua digeribilità legata alle dimensioni dei granuli di amido che, essendo molto piccoli, sono facilmente attaccabili dagli enzimi digestivi. Viene infatti indicato come primo cereale per l’alimentazione del lattante sottoforma di semola o crema di riso ; può essere aggiunto al latte artificiale per addensarlo in caso di patologie da reflusso oppure unito al brodo nella preparazione delle prime pappe proprio grazie ad una sua peculiarità : è naturalmente privo di glutine.

Il glutine, che è una proteina vegetale,è assunto e ben tollerato dalla maggior parte degli individui mentre in un numero limitato di soggetti sensibili esso determina delle gravi alterazioni della mucosa intestinale con sintomatologia caratterizzata da diarrea, ritardo di crescita sia in peso che in altezza, distensione addominale ed anemia.

Questa patologia, per lo più di origine ereditaria, in cui i pazienti presentano un’intolleranza permanente al glutine e più precisamente ad una sua frazione la gliadina, viene chiamata celiachia.

Un fiore all’occhiello sono i prodotti che provengono da “agricoltura biologica”. Quest’ultima è una pratica agricola che nel pieno rispetto dell’ambiente ammette solo l’impiego di sostanze naturali; la fertilità del terreno viene infatti potenziata solo con concimi organici (ottenuti dagli animali e dai residui stessi delle colture) e con la rotazione dei terreni e si evita qualunque tecnica di forzatura di crescita delle coltivazioni; la difesa dai parassiti viene ottenuta favorendo la diffusione di insetti nemici di quelli dannosi all’agricoltura.